Numero 80 – 7 aprile 2007 |
Consiglio a chi legge abitualmente il Mercante in Rete di tener d’occhio la segnalazione delle novità per verificare se c’è qualcos’altro che possa trovare
interessante nel sito gandalf.it |
La prima parte di questo numero è
disponibile anche in pdf
|
Strana
Italia in rete |
|
Tutte le statistiche sono sempre discutibili. E, anche
quando i numeri hanno una ragionevole attendibilità,
può essere incerta l’interpretazione. I dati sulla
crescita dell’internet, che sto seguendo da più
di dieci anni, in varie circostanze hanno dato segnali di dubbio
significato, che è stato possibile capire meglio solo
più tardi, osservando l’andamento in periodi
più lunghi.
Oggi ci troviamo in una fase incerta, specialmente per
quanto riguarda l’Italia.
In generale due fatti sono chiari. La rete continua a
crescere, in tutte le parti del mondo, con notevole velocità
(più del 20 % all’anno). Ma anche con
molte discontinuità e incoerenze – e con
diversità che cambiano nel tempo, ma rimangono molto
forti, fra le situazioni più evolute e quelle ancora
arretrate (non solo intere nazioni, ma anche aree
demografiche e culturali all’interno di ciascuna).
Prima di osservare le incertezze della fase attuale,
vediamo brevemente l’evoluzione in l’Italia, a partire dalle
origini. C’è sempre stata una presenza italiana in
rete. I sistemi “telematici” sono nati altrove
(specialmente negli Stati Uniti) ma l’Italia non era assente.
Già negli anni ’80 si erano sviluppate varie
attività online (vedi cronologia).
Per esempio – nel corso di dieci anni, prima che nel 1994-95
i collegamenti all’internet prendessero il sopravvento, il numero
di BBS era salito a decine di migliaia negli
Stati Uniti, circa duemila in Italia. Relativamente pochi, ma più
di quanti ce ne siano mai stati in molti altri paesi, anche in Europa.
Insomma gli italiani online non erano tanti, ma c’erano,
con questo e con altri sistemi, quando l’esistenza della rete
era quasi del tutto sconosciuta al pubblico in generale e ai
“grandi” mezzi di informazione.
Per quanto riguarda specificamente l’internet, alcuni
“piccoli numeri” fra dieci e venti anni fa si possono
riassumere in questo grafico (numero di host internet
in Italia dal 1988 al 1997).
Host
internet Italia –
1988-1997

Ciò che in ognuno dei grafici
sembra un andamento “piatto” nei primi anni era,
per le dimensioni di allora, una forte crescita, che c’è
sempre stata in tutte le fasi di sviluppo della rete.
(Vedi in
allegato alcune tabelle numeriche).
Fino al 1983 c’erano meno di mille host internet nel
mondo. Erano 700.000 quando nel 1991, per la prima volta, se
ne contarono più di mille in Italia. (In seguito,
negli anni ’90, l’Italia aveva circa lo 0,5 % della rete
mondiale – ora è vicina al tre per cento).
Ovviamente su quei “piccoli numeri” le percentuali
di crescita erano molto elevate (più di un raddoppio ogni anno)
ed è altrettanto evidente che, con il crescere delle
quantità, le proporzioni sono diminuite. Ma anche su
numeri molto più grandi le crescita rimane veloce, come
vediamo nei dati internazionali.
Nessuna statistica può essere considerata la
“misura assoluta” di crescita della rete. Ma il
numero di host è un dato rilevante, anche
perché permette confronti su una serie relativamente
coerente da venticinque anni. Questo è l’andamento in
Italia dal 1996 al 2006.
Host
internet Italia –
1996-2006 Dati
semestrali – numeri in
migliaia
 La
linea azzurra rappresenta una “arbitraria ma
non irragionevole” riduzione dei dati a una misura
più “prudente”
Devo confessare che finora non sono riuscito a capire i
motivi di un andamento “bizzarro” dal 2004 al 2006.
Ci sono complessità nei sistemi di rilevazione che
possono produrre anomalie nei risultati. Finora è
sempre accaduto, per altre situazioni in diversi paesi, che
nel medio-lungo periodo le prospettive sono diventate
più chiare. In attesa di verificare la tendenza nei
prossimi anni, molti elementi di verifica indicano che
è “ragionevole” una valutazione
“prudenziale”, indicata in questo grafico dalla
linea azzurra.
In sostanza l’Italia ha avuto, per molti anni, uno
sviluppo proporzionalmente simile alla media nel resto del
mondo, ma su una base relativamente debole. Poi una crescita
più veloce fra il 2000 e il 2004. In sostanza, da sei
o sette anni l’Italia non è più la
“cenerentola” della rete. Ma rimane arretrata (in
rapporto alla popolazione e al reddito) rispetto ai paesi
più evoluti e, nonostante alcune fasi di crescita
apparentemente più veloci della media mondiale, ha
ancora un ampio spazio “potenziale” di sviluppo.
Naturalmente occorre sempre ripetere che, se in termini
quantitativi l’indice di attività online (come
indicato dal numero di host) è comunque in forte
crescita, resta molto da fare e imparare per migliorare la
qualità (vedi un deprimente esempio in
Povera italia.it).
Il quadro è diverso se osserviamo il numero di
persone online. I dati di questo genere sono sempre poco
attendibili e ci sono sempre differenze fra le varie fonti.
Tuttavia è ragionevole pensare che questo indice di
sviluppo non sia lontano dalla realtà (vedi
dati italiani).
Persone
online in Italia –
1997-2006 Dati
semestrali – numeri in
migliaia

L’andamento di crescita è palesemente meno veloce
di quello dell’indice di attività. Questo sta
accadendo in tutto il mondo. È dovuto a molti e
complessi fattori, fra cui il comportamento delle persone più
presenti online che (come è sempre stato fin dalle origini
della rete) tendono spesso ad assumere un ruolo attivo. E
c’è anche, naturalmente, il fatto che imprese e
organizzazioni di ogni genere considerano sempre più
“normale” essere presenti nell’internet.
Anche da questo punto di vista l’Italia cresce – ma lo
sviluppo appare un po’ esitante. Per esempio da varie fonti
sembra che nel 2006 l’Italia sia stata superata dalla Francia
e dalla Spagna per numero di persone online rispetto alla
popolazione. E comunque la distanza rimane forte rispetto ai
paesi più evoluti.
Ci vorranno altri approfondimenti, che spero di poter fare
nei prossimi mesi, per cercare di capire meglio questa situazione.
Ma intanto una cosa è chiara. C’è una
debolezza culturale in Italia che non riguarda solo l’internet.
Le persone più attive online, da noi come altrove, sono
le stesse che hanno una più ampia gamma di risorse
(e, in generale, leggono di più).
È insensato pensare che il problema si
risolva con le risorse tecniche. La disponibilità di
strumenti variamente definibili con diversi aggettivi (come
l’ambiguo “digitale”) può essere utile a chi
ne ha davvero bisogno e sa come usarli. Ma solo un’evoluzione
culturale può avvicinarsi alle radici del problema.
(Fra vari testi sull’argomento vedi per esempio
Analfabetismo
e Il paradosso
dell’innovazione).
Non voglio ripetere qui ciò che ho scritto tante volte
sulla necessità di un nuovo “rinascimento”.
Ma il fatto è che questo è possibile – e se
un giorno fosse vero che “s’è desta”
l’Italia potrebbe avere un ruolo molto interessante.
Come il solito, le analisi che riguardano lo sviluppo dell’internet
si trovano nella sezione dati.
Qui ce n’è una sintesi, che resterà poi
come “confronto storico” quando ci saranno nuovi
aggiornamenti (cioè, probabilmente, fra sei mesi).
In questo numero, come in quelli del
marzo e
settembre 2005, e del
marzo 2006 e
settembre 2006, oltre a una sintesi
degli sviluppi internazionali
ed europei, vediamo anche
alcuni dati sulla situazione dell’internet in
America Latina, Asia e Africa.
ritorno
all’inizio
|
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2. Nuovi dati internazionali |
|
Su scala mondiale, alla fine del 2006, risultano
attivi 430 milioni di host internet. Si erano superati
i 100 milioni nel 2000, 200 nel 2003, 300 nel 2004.
Da una prima occhiata ai dati sembra che sia accaduto un fatto
molto sorprendente: per la prima volta nella storia dell’internet,
una diminuzione del numero totale di host. Ma un’analisi
un po’ più attenta rivela che non è così.
Si tratta solo di un cambiamento nella rilevazione dei dati che riguarda
alcune categorie di domain internet negli Stati Uniti. La
crescita della rete nel mondo mantiene una velocità simile
a quella che aveva negli anni precedenti.
Rimangono differenze molto forti fra i paesi più avanzati
e quelli meno evoluti nell’uso della rete, ma ci sono situazioni
di forte crescita in diverse parti del mondo.
In base all’analisi dei dati
internazionali questa è l’evoluzione dal 1994 al 2006.
|
Numero di host |
crescita annuale |
1994 |
5.800.000 |
+ 119 % |
1995 |
12.900.000 |
+ 104 % |
1996 |
21.800.000 |
+ 52 % |
1997 |
29.700.000 |
+ 36 % |
1998 |
42.200.000 |
+ 46 % |
1999 |
72.400.000 |
+ 68 % |
2000 |
109.600.000 |
+ 51 % |
2001 |
147.300.000 |
+ 35 % |
2002 |
171.600.000 |
+ 17 % |
2003 |
233.100.000 |
+ 36 % |
2004 |
317.646.000 |
+ 36 % |
2005 |
394.992.000 |
+ 24 % |
2006 |
433.193.199 |
+ 25 % |
La percentuale di crescita
nel 2006 è calcolata escludendo gli Stati Uniti.
C’era stata una fase di crescita accelerata nel 2003-2004
dopo un (relativo) rallentamento nel 2001-2002. Su numeri molto
grandi non sono più possibili le percentuali di crescita del
passato, ma comunque lo sviluppo rimane molto veloce.
La situazione per “grandi aree geografiche” non
mostra un sostanziale cambiamento rispetto al passato.
Grandi aree
geografiche

Nell’ultimo anno la crescita appare più veloce
nell’America centro-meridionale che
nell’America settentrionale, in Europa e in Asia. L’Africa
ha uno sviluppo proporzionalmente superiore alla media
mondiale, ma rimane molto arretrata (come gran parte dell’Asia).
Nel 1999 c’erano sei paesi nel mondo con più
di un milione di host internet (di cui due in Europa).
Nel 2000 erano dieci (quattro in Europa). Nel 2001 tredici
(sei in Europa). Diciassette (nove in Europa) nel 2002 e venti
nel 2003. Nel 2005 sono saliti a ventisei (sedici in Europa)
e nel 2006 a trentaquattro, di cui venti in Europa, sei in Asia,
cinque nelle Americhe, due in Oceania e uno in Africa.
I paesi con oltre tre milioni di host internet erano due nel 2001,
otto nel 2003, tredici nel 2005 e sono diciassette nel 2006. Tredici paesi,
di cui sei in Europa, sono oltre i cinque milioni.
L’Italia ha superato il milione di host nel 2000, due
milioni nel 2001, tre nel 2002, cinque nel 2003 – e, secondo
i dati della Domain Survey, è oltre i 13 milioni nel 2006.
Ma per una prospettiva più credibile (e non solo per
“prudenza”) in tutti i calcoli che seguono la cifra
è “arbitrariamente ma non irragionevolmente”
ridotta di circa il 12 % – così che l’Italia
non si trovi al terzo posto nel mondo, e al primo in Europa, in
“cifra assoluta”, per attività nell’internet,
ma più ragionevolmente al quinto posto nel mondo, e al
terzo in Europa, dopo la Gran Bretagna e la Germania. Anche
con questa valutazione “prudenziale” si conferma
un forte cambiamento rispetto a quattro o cinque anni fa.
La tabella che segue analizza i dati per i 34 paesi (su 240)
con più di un milione di host internet.
|
Numero di host dicembre 2006 |
Crescita % in un anno |
% su totale |
Per 1000 abitanti |
Stati Uniti |
230.600.000 |
n.a. |
53,3 |
777,9 |
Giappone |
30.841.523 |
+ 23,8 |
7,1 |
241,4 |
Germania |
13.093.255 |
+ 32,9 |
3,0 |
158,7 |
Gran Bretagna |
13.000.000 |
n.a. |
3,0 |
216,5 |
Italia |
12.000.000 |
+ 23,4 |
2,8 |
204,2 |
Francia |
10.335.974 |
+ 50,6 |
2,4 |
169,8 |
Olanda |
9.104.103 |
+ 25,4 |
2,1 |
558,1 |
Australia |
8.592.020 |
+ 41,2 |
2,0 |
422,7 |
Canada |
8.500.000 |
n.a. |
2,0 |
263,4 |
Brasile |
7.422.440 |
+ 45,7 |
1,7 |
40,3 |
Spagna |
6.800.000 |
n.a. |
1,5 |
154,7 |
Messico |
6.697.570 |
+ 161,4 |
1,5 |
65,0 |
Polonia |
5.001.786 |
+ 26,9 |
1,2 |
131,0 |
Taiwan |
4.481.705 |
+ 13,6 |
1,0 |
194,1 |
Svezia |
3.235.925 |
+ 7,3 |
0,8 |
358,4 |
Finlandia |
3.187.643 |
+ 27,2 |
0,7 |
606,5 |
Belgio |
3.150.856 |
+ 23,7 |
0,7 |
300,9 |
Svizzera |
2.570.891 |
+ 21,0 |
0,6 |
345,6 |
Danimarca |
2.807.348 |
+ 21,2 |
0,6 |
518,8 |
Norvegia |
2.370.078 |
+ 12,4 |
0,5 |
512,7 |
Russia |
2.393.511 |
+ 44,5 |
0,6 |
16,7 |
Austria |
2.330.325 |
+ 19,1 |
0,5 |
283,3 |
Cina |
1.933.919 |
+ 828,5 |
0,4 |
1,48 |
Argentina |
1.837.050 |
+ 25,4 |
0,4 |
47,6 |
India |
1.684.958 |
+ 101,0 |
0,4 |
1,54 |
Turchia |
1.581.866 |
+ 99,0 |
0,4 |
21,9 |
Portogallo |
1.510.958 |
+ 9,6 |
0,3 |
143,5 |
Rep. Ceca |
1.502.537 |
+ 51,2 |
0,3 |
147,0 |
Nuova Zelanda |
1.355.534 |
+ 37,74 |
0,3 |
330,7 |
Israele |
1.311.796 |
+ 8,2 |
0,3 |
190,9 |
Irlanda |
1.208.345 |
n.a. |
0,3 |
294,1 |
Ungheria |
1.176.529 |
+ 31,5 |
0,3 |
116,5 |
Romania |
1.169.031 |
+ 161,7 |
0,3 |
54,1 |
Sudafrica |
1.036.891 |
+ 108,8 |
0,2 |
22,1 |
Totale * |
433.193.199 |
+ 25,1 |
|
33,3 |
I
dati di alcuni paesi sono modificati per motivi di coerenza. Vedi
dati internazionali.
* La percentuale di crescita
per il totale è calcolata escludendo gli Stati Uniti
La percentuale degli Stati Uniti rispetto al resto del mondo
continua a diminuire gradualmente nel corso degli anni, ma
rimane dominante, con il 53 % del totale mondiale –
come è evidente nel grafico che segue (paesi con
più di cinque milioni di host internet).
Host
internet in 13 paesi
paesi nel mondo
con più di quattro milioni di
host

Se per una migliore leggibilità togliamo dal grafico
gli Stati Uniti, questa è la situazione per gli altri 22 paesi
con più di due milioni di host.
Host
internet in 22 paesi
paesi nel mondo con più
di due milioni di host (Stati Uniti esclusi)

Per quanto riguarda la densità (host per 1000
abitanti) questo è un aggiornamento del grafico per i
34 paesi con più di un milione di host internet.
Host
internet per 1000 abitanti in 34 paesi

La situazione della densità assume una particolare
evidenza se si rappresenta come “mappamondo”.
Host
internet per 1000
abitanti

Analisi più dettagliate, compreso un grafico di
hoscount in rapporto al reddito, e commenti sulle evoluzioni,
si trovano nel già citato documento online sui
dati internazionali.
ritorno all’inizio
|
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3. Nuovi dati europei |
|
C’è un particolare sviluppo in Europa. Il totale
europeo ha superato i 30 milioni di host internet nel 2003,
50 nel 2004, 70 nel 2005 e si è avvicinata a 90 milioni nel 2006.
Sembra che in questo periodo la crescita in Europa (+ 22 %
negli ultimi 12 mesi) sia un po’ meno veloce della media
mondiale (+ 25 %). Tuttavia è abbastanza probabile che
l’Europa possa arrivare a 100 milioni di host
nella prima metà del 2007.
Ci sono, di nuovo, cambiamenti rilevanti nella situazione
dell’internet in Europa rispetto ai dati riassunti nel
numero 78 di questa rubrica
(settembre 2006). Come il solito, un’analisi più
estesa, con commenti più dettagliati, si trova nel documento
dedicato ai dati europei.
Come già rilevato a proposito dei
dati internazionali, qui il numero
di host internet in Italia è ridotto per avere confronti
più credibili con gli altri paesi. Ma anche con questa
valutazione “prudente” la posizione dell’Italia
è sostanzialmente cambiata rispetto a quattro o cinque anni fa.
Questo è un aggiornamento della situazione nei 30
paesi europei con più di 100.000 host.
|
Numero di host dicembre 2006 |
% su Europa |
Per 1000 abitanti |
Germania |
13.093.255 |
14,9 |
158,7 |
Gran Bretagna |
13.000.000 |
14,8 |
216,5 |
Italia |
12.000.000 |
13,7 |
204,2 |
Francia |
10.335.974 |
11,8 |
169,8 |
Olanda |
9.104.103 |
10,4 |
558,1 |
Spagna |
6.800.000 |
7,8 |
154,7 |
Polonia |
5.001.786 |
5,7 |
131,0 |
Svezia |
3.236.000 |
3,7 |
358,4 |
Finlandia |
3.187.643 |
3,6 |
606,5 |
Belgio |
3.150.856 |
3,6 |
300,9 |
Danimarca |
2.807.348 |
3,2 |
518,8 |
Svizzera |
2.570.891 |
2,9 |
345,6 |
Norvegia |
2.370.078 |
2,7 |
512,7 |
Russia |
2.393.511 |
2,7 |
16,7 |
Austria |
2.330.325 |
2,7 |
254,4 |
Portogallo |
1.510.958 |
1.7 |
143,5 |
Repubblica Ceca |
1.502.537 |
1,7 |
147,0 |
Irlanda |
1.208.345 |
1,4 |
294,1 |
Ungheria |
1.176.592 |
1,3 |
116,5 |
Romania |
1.169.031 |
1,3 |
54,0 |
Grecia |
797.884 |
0,9 |
72,0 |
Slovacchia |
486.020 |
0,6 |
90,3 |
Estonia |
449.036 |
0,5 |
333,1 |
Ucraina |
274.365 |
0,3 |
5,9 |
Croazia |
261.786 |
0,3 |
58,7 |
Lituania |
240.592 |
0,3 |
70,7 |
Bulgaria |
220.466 |
0,3 |
28,4 |
Islanda |
209.071 |
0,2 |
697,1 |
Slovenia |
160.000 |
0,2 |
80,0 |
Lettonia |
132.204 |
0,15 |
57,5 |
Unione Europea |
79.268.000 |
90,5 |
161,6 |
Europa |
87.606.000 |
|
123,9 |
Da due anni si nota un’accelerazione della Francia (che,
come era prevedibile, ha superato l’Olanda nel 2006). Continua
un forte sviluppo in Polonia e in altri paesi dell’Europa orientale.
Sembra confermata una veloce crescita del Portogallo.
Questo grafico rappresenta la situazione, nel dicembre 2006,
per i 20 paesi europei con più di un milione di host
internet (che hanno il 96 % del hostcount totale in Europa).
Host
internet in 20 paesi europei
paesi con più
di un milione di
host

Per quanto riguarda la densità (host per 1000
abitanti) questo è un aggiornamento del grafico per i
30 paesi europei con più di 100.000 host internet.
Host internet
per 1000 abitanti in 30 paesi europei
Vediamo la densità anche come “mappa”
geografica dell’Europa.
Host internet per
1000 abitanti
L’Italia negli ultimi cinque anni è cresciuta più
velocemente del totale europeo e mondiale. Dal 2000 ha superato la
densità media dell’Europa, dal 2002 quella dell’Unione
Europea. Ma rimane ancora lontana dal livello dei paesi più avanzati.
ritorno all’inizio
|
|
4. America latina, Asia e Africa |
|
Nella sezione dati c’è un’analisi
delle grandi comunità
linguistiche che comprende alcuni dati sullo sviluppo
dell’internet nell’America Latina – che
nel 2005 ha superato, per la prima volta, i 10 milioni di
host internet e nel 2006 è oltre 18 milioni.
In questa tabella vediamo la situazione nei 17 paesi
con più di 10.000 host (che rappresentano
il 99,9 % del totale nell’America Latina).
|
Numero di host dicembre 2006 |
Per 1000 abitanti |
Brasile |
7.422.440 |
40,3 |
Messico |
6.697.570 |
65,0 |
Argentina |
1.838.050 |
47,6 |
Colombia |
721.114 |
15,7 |
Cile |
621.565 |
38,2 |
Perù |
269.981 |
9,9 |
Uruguay |
182.403 |
56,0 |
Venezuela |
122.404 |
4,6 |
Rep. Dominicana |
98.180 |
10,9 |
Guatemala |
49.062 |
4,0 |
Ecuador |
27.923 |
2,1 |
Nicaragua |
24.690 |
4,5 |
Bolivia |
20.085 |
2,3 |
Paraguay |
13.178 |
2,4 |
Costa Rica |
12.751 |
3,0 |
El Salvador |
12.429 |
1,1 |
Panama |
9.626 |
3,1 |
America Latina |
18.150.000 |
34,6 |
In questo periodo l’America Latina sembra avere una crescita
molto superiore alla media: 70 % rispetto a un anno prima (il totale
mondiale è cresciuto del 25 %). Si notano parecchi cambiamenti,
fra cui un forte sviluppo del Messico.
Ci sono forti differenze, come è evidente in questo grafico (nove
paesi con più di 90.000 host internet, che hanno il 98,8 %
del hostcount nell’America Latina).
9 paesi
dell’America Latina

L’82 % del totale è in tre paesi: Brasile, Messico e Argentina.
Vediamo ora un un grafico la densità (host internet
per mille abitanti) nei 17 paesi con più di 10.000 host.
Host internet per 1000
abitanti in 17 paesi dell’America latina

Questa è la situazione della densità nell’America
latina sotto forma di carta geografica.
Host internet per 1000
abitanti

Sono sempre gli stessi cinque paesi (Messico, Uruguay, Argentina, Brasile,
e Cile) ad avere una densità superiore alla media
dell’area (sono anche sopra la media mondiale). Ma anche
in altre parti dell’America latina ci sono segni rilevanti di crescita.
Nel documento sulle comunità
linguistiche si trovano commenti più dettagliati e c’è
anche un grafico di hostcount in rapporto al reddito.
Un documento nella sezione dati è dedicato
alla situazione in Asia, di cui qui
sono riassunti alcuni dati. Sembra che negli ultimi dodici mesi
l’Asia ha avuto una crescita (+ 19 %) inferiore alla
media mondiale (+ 25 %).
In questa tabella sono compresi i 24 paesi dell’Asia
con più di 10.000 host internet (che
rappresentano il 99,9 % del totale nel continente).
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Numero di host dicembre 2006 |
% su Asia |
Per 1000 abitanti |
Giappone |
30.841.523 |
73,2 |
241,4 |
Taiwan |
4.418.705 |
10,5 |
194,1 |
Cina |
1.933.919 |
4,6 |
1,49 |
India |
1.684.958 |
4,0 |
1,54 |
Turchia |
1.581.866 |
3,8 |
22,0 |
Israele |
1.311.796 |
3,1 |
182,4 |
Corea (Sud) |
1.000.000 |
2,4 |
20,3 |
Tailandia |
938.784 |
2,2 |
14,5 |
Singapore |
909.284 |
2,2 |
255,9 |
Hong Kong |
801.298 |
1,9 |
116,4 |
Emirati Arabi |
337.092 |
0,80 |
73,281 |
Indonesia |
257.671 |
0,61 |
1,17 |
Filippine |
243.663 |
0,58 |
2,9 |
Malesia |
167.449 |
0,40 |
6,4 |
Pakistan |
98.147 |
0,23 |
0,65 |
Cipro |
75.846 |
0,18 |
101,26 |
Arabia Saud. |
68.532 |
0,16 |
2,9 |
Kirghizistan |
29.196 |
0,07 |
5,7 |
Kazakistan |
25.411 |
0,06 |
1,67 |
Libano |
19.968 |
0,05 |
5,2 |
Nepal |
18.640 |
0,04 |
0,74 |
Giordania |
16,032 |
0,04 |
2,9 |
Brunei |
15.255 |
0,04 |
41,7 |
Viet Nam |
12.956 |
0,03 |
0,16 |
Asia |
42.150.000 |
|
10,8 |
Per la prima volta nel 2004, con un forte aumento di
hostcount rispetto agli anni precendenti, l’India
aveva superato la Cina. Sembra che la crescita stia continuando
vigorosamente nel 2005-2006. Un livello ancora basso rispetto
al potenziale, ma un forte cambiamento in confronto al passato.
Nella seconda metà del 2006 si rileva una nuova crescita
della Cina, che di nuovo supera l’India “in cifra
assoluta”, ma rimane nolto arretrata per densità
rispetto alla popolazione e al reddito.
In Giappone ha ancora un ruolo dominante in Asia (superiore, in
proporzione, a quello che hanno gli Stati Uniti su scala mondiale)
come vediamo in questa “torta” che comprende i dieci
paesi del continente asiatico con più di 500.000 host internet.
10
paesi

Questi paesi rappresentano il 97 % del numero totale di host
internet nel continente. I primi sei, con il 6 % della popolazione,
hanno quasi il 90 % dell’attività in rete in Asia.
Se togliamo il Giappone dal grafico, questa è la situazione
degli altri 13 paesi asiatici con più di 100.000 host internet.
13
paesi

Appare ancora molto forte la posizione di Taiwan (che con lo 0,6 %
della popolazione ha più del 10 % del hostcount in Asia).
Ma il quadro potrebbe cambiare nei prossimi anni se continuasse una
veloce crescita non solo dell’India e della Cina, ma anche di altri
paesi. (Vedi, anche a questo proposito, l’analisi dei
“grandi paesi a bassa densità”).
In Asia ci sono enormi differenze. Come è evidente
in questo grafico della densità (host internet
per mille abitanti) nei 24 paesi asiatici con più
di 10.000 host.
Host internet per 1000
abitanti in 24 paesi dell’Asia

Alcuni piccoli paesi, non citati nella tabella e nel grafico, hanno una
densità più elevata della maggior parte dell’Asia.
Ma in generale l’attività online è concentrata in pochi
paesi, come vediamo in questa carta geografica della parte centro-meridionale
del continente, dal Medio Oriente all’Asia orientale.
Host internet per 1000
abitanti

Nel già citato documento sulle
comunità linguistiche
c’è un’analisi sui paesi di cultura cinese.
In un altro documento nella sezione dati c’è
un’analisi dell’internet in Africa,
di cui qui c’è un riassunto aggiornato al dicembre 2006. Questa
è la situazione nei 21 paesi africani con più di mille
host internet (che hanno il 99 % del totale nel continente).
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Numero di host dicembre 2006 |
% su Africa |
Per 1000 abitanti |
Sudafrica |
1.036.891 |
68,1 |
22,1 |
Marocco |
268,601 |
17,6 |
9,0 |
Egitto |
89.063 |
5,9 |
1,29 |
Tanzania |
17.516 |
1,15 |
0,47 |
Kenya |
14.663 |
0,96 |
0,47 |
Zimbabwe |
13.814 |
0,91 |
1,16 |
Mozambico |
12.948 |
0,85 |
0,67 |
Mauritius |
9.654 |
0,63 |
8,19 |
Ghana |
7.420 |
0,49 |
0,35 |
Zambia |
7.420 |
0,49 |
0,35 |
Botswana |
5.815 |
0,38 |
3,3 |
Angola |
5.533 |
0,36 |
0,36 |
Namibia |
4.632 |
0,30 |
2,3 |
Swaziland |
2.642 |
0,17 |
2,4 |
Costa d’Avorio |
2.580 |
0,17 |
0,14 |
Nigeria |
2.498 |
0,16 |
0,02 |
Congo |
1.894 |
0,12 |
0,03 |
Madagascar |
1.868 |
0,14 |
0,11 |
Ruanda |
1.744 |
0,11 |
0,20 |
Uganda |
1.365 |
0,09 |
0,05 |
Eritrea |
1.304 |
0,09 |
0,29 |
Africa |
1.522.000 |
|
1,74 |
Nonostante la crescita del Marocco e di alcuni altri paesi,
rimane ancora dominante la posizione del Sudafrica, come vediamo
in questo grafico (sette paesi africani con più di 10.000
host, che hanno il 95 % del totale nel continente).
7
paesi africani

Vediamo come grafico la densità nei 21 paesi
dell’Africa con più di mille host.
Host internet per 1000
abitanti in 21 paesi dell’Africa

Altri piccoli
paesi insulari, come le Seychelles e São Tomé & Principe, hanno
una densità superiore a quella delle Mauritius.
La maggior parte dell’Africa ha una densità paragonabile,
o inferiore, a quella della Nigeria. In un quadro generale di bassissima
attività nell’internet ci sono, anche in Africa, grandi differenze
Fra i cambiamenti recenti c’è la crescita del Marocco, che
si è collocato al secondo posto dopo il Sudafrica, con un forte distacco
rispetto al resto del continente. L’Egitto, che sembrava aver rallentato
nei periodi precedenti, nel 2005 era apparso di nuovo in crescita –
ma non si avvicina a livelli “europei”. Il resto del Nord Africa
rimane molto arretrato.
Vediamo la situazione della densità anche sotto forma di carta geografica.
Host internet per 1000
abitanti

Nel 2006 l’Africa ha avuto, in percentuale, una crescita
(+ 71 %) molto superiore alla media mondiale (+ 25 %) e, per la prima
volta, ha superato il milione di host. Ma rimane il fatto che
l’intero continente, con il 14 % della popolazione mondiale,
ha lo 0,3 % dell’attività nell’internet.
Il quadro è dovunque in evoluzione. Ci sono diverse velocità
di crescita, e diversi livelli di densità, in tutte le aree, da quelle
più avanzate (come il Nord America e l’Europa) alle più
“povere” come l’Africa e gran parte dell’Asia.
Ci sono ancora spazi molto ampi di sviluppo in ogni parte del mondo.
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