L’umanità dell’internet
(le vie della rete sono infinite)

omini

di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it



Recensione su Linux&C – luglio 2001


Le persone che usano
e apprezzano l’open source
non dovrebbero perdersi questo libro


Che ci fa un libro come questo recensito su Linux&C?

Parla di un nuovo kernel,dell’evoluzione di un applicativo, o cos’altro? Domande spontanee che nascono in chi – per passione, lavoro o tutte e due le cose –. è impegnato a compilare, programmare o progettare applicazioni e reti e trova in questa rivista materiale utile per le proprie attività.

Beh, se devo essere sincero, proprio questo è il luogo migliore per parlare de “L’umanità dell’internet”. Cioè di un libro che parla di aspetti della rete che – se potessero essere classificati in standard ISO/OSI – sarebbero ancora al di sotto del layer più basso: quelli umani.

Si perché non bisogna dimenticare che – come ama spesso ripetere l’autore del libro – “la rete à fatta di persone” e, aggiungo io, “da persone”. Nel senso che i “padri” dell’internet, da Vinton Cerf a John Postel a Tim Berners-Lee (tanto per citarne alcuni), non erano e non sono “solamente” dei tecnici. Ma soprattutto esseri umani animati da un’infinita curiosità che hanno trasfuso in questa “creatura” straordinaria.

Ecco perché le persone che usano e apprezzano l’open source non dovrebbero perdersi questo libro. Per recuperare una dimensione creativa e stimolante spesso “annegata” in mezzo a patch, bug e release e che – se ci pensate un attimo – costituisce “il” motivo per cui un giorno di qualche anno fa avete cominciato a scrivere ATDT sul vostro modem.


Andrea Monti






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