L’umanità dell’internet
(le vie della rete sono infinite)

omini

di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it



Capitolo 37
L’importanza del “passaparola”


Fin dalle origini della rete, lo strumento più importante per orientarsi è il “passaparola”. Ricordiamo, prima di tutto, il concetto fondamentale: la rete non è fatta di tecnologie, sistemi o “siti”. È fatta di persone. Anche quando non entriamo in contatto diretto con una persona, siamo sempre in relazione con qualcosa che qualcuno ha scritto perché lo possiamo leggere o ha predisposto perché lo possiamo usare.

Specialmente all’inizio, la cosa più utile è sentire l’opinione di chi ha già pratica della rete. Parlarne con gli amici, osservare il comportamento di chi sa già come muoversi online. Non per imitarli o seguire il loro esempio; ognuno ha le sue abitudini e probabilmente il “nostro” modo di usare la rete sarà diverso da quelli di tutti gli altri. Ma se osserviamo i diversi modi in cui diverse persone “vivono” la rete potremo avere un’idea concreta di quali sono le diverse possibilità.

Non ci sono “regole”. Il problema (ma anche il fascino) dell’internet è la sua infinita diversità. Nessun meccanismo, nessun sistema organizzato può darci automaticamente quello che ci serve. Meglio abbandonare fin dall’inizio l’illusione che ci siano strade tracciate, percorsi chiari, strumenti semplici per orientarci. Meglio dare spazio alla fantasia, all’improbabile, alla scoperta inattesa.

Fra gli infiniti esempi che potrei citare c’è un messaggio che il suo autore mi ha gentilmente autorizzato a pubblicare. Una persona che non conoscevo mi ha scritto nel giugno 1999 per dirmi che aveva “scoperto” un mio testo online. Si chiama Stefano Casertano e questa è la sua spiegazione di come mi ha “trovato”.

I mefistofelici strumenti di selezione di un motore di ricerca, prendendo spunto dalla voce “bilancio+ospedali” mi hanno portato a conoscenza del tuo pamphlet. Alla quarta ora di infruttuosa navigazione, ormai assuefatto alle terrificanti e accattivanti proposte che ammiccavano da ogni finestrella telematica, ho abbandonato la ricerca universitaria e mi sono gettato a capofitto nella lettura. È stato molto interessante...

Il fatto è che le parole “bilancio” e “ospedali” non comparivano insieme in alcun documento sul mio sito. Il testo che Stefano ha trovato interessante parla di tutt’altro. Né lui né io abbiamo un’idea precisa di come quel search engine abbia trovato il percorso. Ma così ci siamo conosciuti... non abbiamo una corrispondenza frequente, ma ogni tanto ci scambiamo messaggi online. Per quello che sembra un “puro caso” si è stabilito un contatto, un dialogo; possiamo, quando vogliamo, scambiarci opinioni, informazioni – e domande.

I casi di cose trovate dai motori di ricerca con “chiavi” improbabili sono innumerevoli e spesso bizzarri. Per esempio non si capisce come qualcuno possa essere arrivato sul sito di Hops (l’editore di questo libro) con le keyword “stivali da cowboy”.

Il “passaparola” può nascere in modo imprevedibile. All’inizio del percorso può esserci qualcuno che conosciamo da anni – oppure un incontro occasionale. L’importante è capire dove sono i “fili di Arianna” che possono aiutarci. Il problema è che ci vuole tempo, pazienza e una buona dose di curiosità e di intuizione. Il vantaggio è che funziona meglio di qualsiasi meccanismo; ed è un’esperienza divertente.

Naturalmente ci sono infiniti “vicoli ciechi” e non dobbiamo sentirci delusi quando ciò che sembrava un percorso interessante non ci porta dove speravamo di andare. Ma è bene stare attenti ai segnali “indiretti”. Come nell’esempio che ho citato, anche a me è capitato molte volte di trovare una cosa mentre ne stavo cercando un’altra.

Non sempre il “passaparola” è basato sul dialogo diretto con le persone. Possiamo trovare un testo che ne cita un altro, da lì risalire a un’altra fonte, che ne cita una terza... e in questo caso la rete è davvero molto più efficiente, e molto più veloce, di qualsiasi altro sistema di comunicazione. In pochi minuti e con “salti” che possono portarci in ogni angolo del mondo... possiamo concludere un percorso che in una biblioteca richiederebbe giorni, o settimane, di lavoro.

Una nota di cautela: il “passaparola” è uno strumento di straordinaria efficacia, ma non bisogna esagerare. Non è ragionevole, ogni volta che abbiamo un dubbio, scrivere a mezzo mondo chiedendo aiuto. Prima chiediamoci se, con un po’ di pazienza, possiamo trovare da soli la risposta; o se il modo più semplice è parlarne con un amico che incontreremo comunque domani – o che possiamo sentire per telefono.

Un fenomeno che affligge chi pubblica libri, articoli o documenti online è la frequente richiesta di aiuto da parte di studenti. Conosco parecchie persone che non rispondono mai a questo genere di richieste. Io cerco, nei limiti del possibile, di rispondere. Ma c’è una profonda differenza fra quegli studenti che fanno domande intelligenti, cui si può rispondere brevemente (e dimostrano di avere curiosità e voglia di approfondire) e quelli che per pigrizia cercano di copiare e di scaricare ad altri il compito di fare una ricerca. O inondano la rete di interminabili questionari. O invece di mandare messaggi in “semplice testo” spediscono allegati ingombranti e talvolta indecifrabili... ma di questo riparleremo nel capitolo 46.

Oltre ai “motori di ricerca”, ci sono altre risorse online che possono essere utili. Per esempio le cosiddette FAQ (frequently asked questions). Qualcuno raccoglie le domande che riceve più spesso (o quelle che immagina di poter ricevere) e le mette in fila, con le risposte. Ci sono anche siti o repertori online che hanno una funzione di ricerca “interna”.

Per esempio in questo sito c’è una funzione “search” che è tecnicamente banale (molto più semplice di un “grande motore di ricerca”) ma poiché esplora uno spazio piccolo – poche centinaia di pagine, non un miliardo – funziona bene e permette di trovare facilmente i testi che parlano di uno specifico argomento.

E, se ci troviamo davanti a un documento lungo, possiamo facilmente fabbricarci da soli un piccolo “motore di ricerca”, usando la funzione “trova nella pagina” offerta da tutti i buoni browser (e da qualsiasi software di lettura se abbiamo “scaricato” un testo in forma diversa da html).

Naturalmente, ci sono i link. Ci sono siti online che offrono un repertorio di “fonti consigliate”. Molti testi citano fonti di riferimento e di approfondimento. Se partiamo da qualcosa che già conosciamo, o che ci sembra ben fatto e “attinente” al nostro modo di pensare... il percorso può diventare molto fertile; e riservarci anche qualche interessante sorpresa.

Un’altra “astuzia” è cercare nelle librerie online. Hanno tutte funzioni di ricerca abbastanza ben fatte, che permettono di cercare per autore, titolo o argomento. Possiamo trovare e comprare un libro... ma anche se non vogliamo fare alcun acquisto possiamo verificare autori e titoli dei testi, leggere descrizioni, recensioni e commenti sui libri, trovare un filo conduttore che ci aiuta a scoprire informazioni online. Non tutti i libri sono (come questo) interamente disponibili in rete; ma c’è una straordinaria quantità di materiale online che si può trovare partendo dai libri.

Per ora pochi libri “moderni” sono disponibili online, perché c’è ancora troppa paura di perdere “diritti” e guadagni (vedi il capitolo 22 Il diritto di copiare). Ma sono stati “digitalizzati” e messi liberamente a disposizione molti “classici”, fra cui buona parte della letteratura italiana. Vedi per esempio le pubblicazioni del “progetto Manuzio”. Uno degli ovvi vantaggi di un libro in forma “elettronica” è la facilità di ricerca all’interno del testo. A questo proposito vedi anche Croce e delizia: i libri digitali.

Insomma... non mettiamo limiti alla fantasia. Con il tempo, l’esperienza e un po’ di fortuna ognuno di noi può costruire una sua mappa della rete; e un sistema di relazioni e conoscenze in cui far correre il “passaparola”. Si scopre presto che non è, e non deve essere, un meccanismo a senso unico. Per quante siano le cose che possiamo chiedere agli altri, ce n’è sempre qualcuna che gli altri possono chiedere a noi. La cultura della collaborazione, dello scambio, dell’aiuto reciproco è il sangue e il nutrimento della rete.






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