Ambiguità
di alcune parole inglesi

 
(e possibili errori di traduzione)


J–Q

J

Jam
 
Vuol dire “marmellata”, ma ha anche altri significati.  Per esempio jammed nel senso di “inceppato” (traffic jam è un ingorgo del traffico).  Vedi marmalade.


Jolly
 
Vuol dire “allegro” e non ha i significati che in italiano derivano da una carta da gioco (quella carta, che rapresenta il “buffone”, in inglese si chiama joker).  L’aggettivo jolly è anche usato come enfasi – jolly good vuol dire “molto buono”.  In una canzoncina di festeggiamento he’s a jolly good fellow è stato giustamente tradotto “è un bravo ragazzo”.


Journal
 
È un po’ in disuso nel senso di “giornale” (anche indipendemente dalla periodicità). Più spesso vuol dire “diario”-


Junior
 
Può voler dire “giovane” (come nella sigla jr accanto al nome di qualcuno che si chiama come il padre o il nonno) ma spesso indica un ruolo o rango più basso in una gerarchia, indipendentemente dall’età (lo stesso vale, in senso inverso, per senior).



K

Kamikaze
 
In questo caso l’ambiguità deriva da una parola giapponese. Ma c’è una differenza fra l’uso italiano e quello inglese. Non è diffusa nel mondo anglosassone (né in altre lingue) la bislacca abitudine italiana di chiamare “kamikaze” i terroristi suicidi. Lascio agli esperti di cultura e storia giapponese il compito di spiegare che cosa voglia dire quella parola, ma è evidente che usare un termine improprio non aiuta a capire.


Kill
 
Vuol dire “uccidere”, ma ha anche significati meno violenti, come “cancellare” un’azione o un progetto, “interrompere” un’attività in corso. È stupido in inglese, e peggio in italiano, definire killer una soluzione che si cosidera particolarmente efficace (e spesso non lo è).

Ci sono anche casi bizzarri come quello della killer whale che qualcuno distrattamente traduce “balena assassina” – mentre in italiano quel mammifero si chiama “orca”.



L

Lampoon
 
Non vuol dire “lampone”, ma “parodia”, “scherzo” o “presa in giro”.


Laureate
 
Non vuol dire “laureato” nel senso di laurea universitaria (vedi graduate). Indica una persona che ha ricevuto un “alloro” – cioè un premio, una “onorificenza” o un pubblico riconoscimento di merito.


Lecture
 
Non vuol dire “lettura”, ma “conferenza”.


Libel
 
Non significa “libello”, ma “calunnia” o “diffamazione”.


Library
 
Non vuol dire “libreria”, ma “biblioteca”.  Libreria in inglese si dice bookstore o bookshopLibrarian non è un libraio, ma un bibliotecario.


License
 
Non sempre è corretto tradurre “licenza”.  Può voler dire “autorizzazione” o “concessione” o “patente” (per esempio driving license è la patente di guida).  In inglese si scrive licence, in americano license. To license non vuol dire “licenziare”, ma concedere un’autorizzazione o “licenza” d’uso.


Loyal
 
Non vuol dire “leale”, ma “fedele”.  Loyalty significa “fedeltà”, non “lealtà”.


Luxury
 
Vuol dire “lusso”, non “lussuria”.



M

Mad
 
Vuol dire “matto”, ma anche “arrabbiato” – e questo può creare qualche mailnteso. (Per esempio I am mad at you vuol dire “ce l’ho con te”, non “sono pazzo di te”).


Maestro
 
Non c’è ambiguità, ma il significato coincide solo in parte. La parola maestro esiste in inglese, derivata dall’italiano specialmente nel linguaggio musicale e artistico – ma più estesamente nel senso di persona che ha capacità “magistrali” in qualsiasi campo.


Make sense
 
Se in italiano diciamo che qualcosa “fa senso” vuol dire che fa schifo. In inglese, invece, it makes sense significa che un’idea o un’osservazione è “sensata”, cioè ragionevole e credibile. (Vedi sensible).


Malaysia
 
Questa non è un’ambiguità – ma non è solo un errore di ortografia. Si potrebbero citare parecchi esempi del genere, ma spero che ne basti uno per chiarire il problema. La Malesia non esisteva solo ai tempi di Emilio Salgari. C’è ancora e continua a chiamarsi “Malesia”. Malaysia è una grafia che serve per pronunciare correttamente la parola in inglese. È insensato usarla in italiano.


Maliciuous
 
Non vuol dire “malizioso”, ma indica malvagità, insidiosa intenzione di nuocere.


Mandatory
 
Vuol dire “obbligatorio”, non “mandante” né “mandatario”.


Manifesto
 
La parola manifesto in inglese ha lo stesso significato che in italiano quando si tratta di un testo diffuso pubblicamente per “manifestare” un’opinione. Ma un “manifesto” nel senso di “affissione” si chiama poster.  (To post significa “affiggere”).


Manner
 
Vuol dire “maniera”, ma al plurale manners si riferisce in particolare al comportamento più o meno “beneducato” (good manners buone maniere). Vedi education e polite.


Mansion
 
Non vuol dire “mansione”, ma “castello” o “dimora lussuosa”.


Marmalade
 
La parola inglese per “marmellata” è jam. Si chiamano marmalade solo quelle di agrumi. Una curiosa deformazione “anglofona” in una norma dell’Unione Europea ci costringe a scrivere “confettura” (un francesismo) sulle etichette di quelle marmellate che non sono marmalade.


Matter
 
Vuol dire “materia”. Ma è usato anche nel senso di “argomento” o “tema” di un testo o di un colloquio (subject matter).  It matters significa “è importante”, it doesn’t matter vuol dire “non importa”.


Mobile
 
Vuol dire “mobile” nel senso di “cosa che si può muovere” (come un telefono cellulare), ma non i mobili di casa o di ufficio (furniture).


Modesty
 
Può voler dire dire “modestia”, ma più spesso significa “pudore” (in particolare nell’abbigliamento).


Morbid
 
Non vuol dire “morbido”, ma “morboso”.


Mustard
 
Vuol dire “senape”, non “mostarda”.



N

News
 
Non vuol dire “novità”, ma “notizia”.


Nitrogen
 
È assurdo... ma accade, talvolta, che in un articolo o in un altro testo in cui si parla di chimica, derivato da fonti di lingua inglese, compaia la parola “nitrogeno” – che in italiano non esiste. Sostanze composte si definiscono “nitrati” o con altri termini che hanno quella radice, ma ovviamente l’elemento si chiama “azoto”.


Notice
 
Vuol dire “avviso”, non “notizia”. To notice significa “notare” nel senso di “accorgersi”.  To give notice vuol dire “dare scadenza” (in questo senso notice può significare “sfratto”).


Novel
 
Non vuol dire “novella”, ma “romanzo”.


Novelty
 
Ha un significato diverso da “novità”.  Indica una cosa “di moda”, o che tenta di esserlo, effimera e di scarso valore.



O

Object
 
Vuol dire “oggetto” ma può anche significare “obiettivo”, “scopo” o “intenzione”. Vedi subject.


Oblige
 
To oblige è usato raramente nel senso di “obbligare”. Più spesso significa il contrario: fare un favore, eseguire una richiesta, assecondare un desiderio quando non si è “obbligati” a farlo. I am obliged vuol dire “sono grato”.


Obtuse
 
Vuol dire “ottuso”, come in italiano. Ma accade, stranamente, che alcuni (sbagliando) lo dicano nel senso di “astruso”.


Occur
 
Non vuol dire “occorrere”, ma “accadere”.


Officer
 
Nel linguaggio militare ha lo stesso significato di “ufficiale” in italiano. Ma nella terminologia aziendale o delle organizzazioni significa “rappresentante legale” o comunque persona che ha la responsabilità e l’autorità di “rappresentare” un’impresa. Espressioni come chief executive officer (CEO) servono a chiarire chi, fra varie persone con cariche come chairman o president, è responsabile della gestione. Inoltre officer può significare anche “funzionario” (per esempio di polizia) o persona con uno specifico ruolo di responsabilità.


On air
 
Non vuol dire “per aria” o “in volo”, ma “in onda” (ovviamente nel linguaggio della radio e della televisione).


Opportunity
 
Vuol dire “occasione”, non “opportunità”.


Ordinary
 
Vuol dire “ordinario” e non dovrebbero esserci ambiguità. Ma una gentile lettrice mi ha segnalato che qualcuno si è trovato in difficoltà traducendo in inglese un’espressione come “docente ordinario”...


Ordnance
 
Non vuol dire “ordinanza”. È un termine militare per “munizioni” o “armi disponibili”.



P

Pain
 
Non significa “pena”, ma “dolore” o “sofferenza”. I am in pain non vuol dire che sto scontando una condanna, né che “faccio pena”, ma che ho dolore o sono addolorato.


Palette
 
Non significa “paletta”, ma “tavolozza”, anche nel senso traslato di “gamma” (cromatica o non).


Paragon
 
Non vuol dire “paragone” o “confronto”, ma definisce gli esempi di “perfezione” o di “eccellenza” per qualità morali o culturali.


Parole
 
Ha vari significati, ma il più diffuso è nella terminologia legale-penale. Parole equivale a “libertà condizionata” – non “sulla parola”. (Nel gioco del poker “parole” si usa in francese e in italiano, ma non in inglese).


Parent
 
Non vuol dire “parente”, ma “genitore”. (“Parente” si dice relative). Si usa parent anche per definire l’organizzazione o impresa (parent company, “casa madre”) che ne controlla un’altra. Questo è un caso in cui la derivazione dal latino è più corretta in inglese che in italiano.


Patent
 
Vuol dire “brevetto”, non “patente”.


Petrol
 
Non vuol dire “petrolio” (si dice oil).  In inglese la benzina si chiama petrol, in americano gasoline.


Picture
 
Non significa “pittura” (painting) ma ha una varietà di significati che vanno da “quadro” a “ritratto” o “fotografia” o “descrizione” (anche noi diciamo “fare il quadro” nel senso di “inquadrare” una situazione o un problema). Put me in the picture non vuol dire “mettimi nell’inquadratura” ma “dammi le informazioni necessarie per capire la situazione”.


Pizza
 
Una pizza è una pizza, anche in inglese (pizza pie). Fin che si tratta di cose da mangiare non ci sono problemi. Ma nei suoi significati “traslati” (cosa noiosa, rotolo di pellicola, eccetera) la parola è incomprensibile per chi non sa l’italiano.


Plant
 
Vuol dire “pianta”, ma anche “impianto industriale” o “stabilimento”.


Play
 
To play significa “giocare” ma ha anche molti altri significati. Da suonare uno strumento (play the piano) al sostantivo play che significa opera teatrale (commedia, dramma o tragedia). Anche play (come act) può indicare un atteggiamento o un comportamento.


Poem
 
Può anche voler dire “poema”, ma più in generale significa “poesia”. (Come genere letterario si chiama poetry, ma una singola poesia è poem).


Policy
 
Non vuol dire “politica”, né “polizia”, ma “metodo” o “sistema di regole”.  (Un altro significato di policy è “polizza” di assicurazione).


Polite
 
Alcuni errori di traduzione sono sorprendenti. Un gentile lettore mi ha segnalato che qualcuno interpreta polite come “politico” – mentre significa “cortese” o “beneducato” (vedi education).


Pollution
 
Vuol dire “inquinamento”, non “polluzione”.


Poor
 
Vuol dire “povero”. Ma significa anche “scadente” o “inadeguato” (in questo senso detto non di persone, ma di cose o comportamenti – per esempio poor quality vuol dire “cattiva qualità”).


Portfolio
 
Non vuol dire “portafoglio” ma “album” o “cartella”. In particolare una raccolta di esempi (opere di un artista, fotografie di una persona di spettacolo, eccetera). Nel gergo finanziario significa (come in italiano) l’assortimento di titoli, azioni o altri investimenti che ha una persona o un’impresa.


Positive
 
Positive vuol dire “positivo”, ma positively è usato più spesso nel senso di “certamente”, “sicuramente” o “decisamente”. I am positive significa “sono sicuro”.


Possibly
 
Non vuol dire “possibilmente”, ma “forse”.


Post
 
La parola post è usata nel senso di “posta” in espressioni come post office (ufficio postale) o postage stamp (francobollo).  Ma “posta” si dice mailTo post non vuol dire “impostare” o “spedire”, ma “affiggere” (vedi manifesto).  Per traslato ha assunto anche il significato di “mettere online”.


Power
 
Significa “potere” o “potenza”, ma anche “corrente elettrica” o un’altra fonte di energia. (Power plant è una “centrale”).

Un lettore attento mi ha segnalato che in alcuni modelli di computer Amstrad importati in Italia nel 1989-90 sul tasto di accensione era scritto “potere”.  Si trovano spesso, ancora oggi, errori altrettanto bizzarri nei manuali – e anche nelle istruzioni o spiegazioni inserite nei software o diffuse in rete.


Prescription
 
Non vuol dire “prescrizione”, ma “ricetta” (medica).


President
 
In alcuni contesti significa “presidente” (come nel caso del presidente degli Stati Uniti). Ma in molti casi president ha un significato più simile a “direttore generale” o “consigliere delegato”, mentre “presidente” si dice chairman (sia un una struttura societaria, sia nel caso di un’assemblea, compreso il parlamento). Vedi anche chair. Con il criterio del politcally correct sono nate espressioni come chairwoman o chairperson, ma ci sono donne presidenti che rifiutano queste varianti perchè le considerano ridicole. In quei paesi che hanno una struttura istituzionale simile alla nostra (per esempio in Gran Bretagna) quello che noi chiamiamo “presidente del consiglio” si chiama prime minister.


Preservative
 
Vuol dire “conservante”, non “preservativo”.


Presto
 
La parola presto esiste in inglese, ma con un significato diverso da quello che ha in italiano. È un’esclamazione che accompagna un gioco di prestigio – o qualcosa di simile, come una soluzione rapida e imprevista. Spesso usata in senso ironico.


Presume
 
To presume vuol dire “supporre”. Presumption (vedi anche assumption) significa “ipotesi”, non “presunzione”.


Pretend
 
To pretend non vuol dire “pretendere”, ma “fingere”.


Pretty
 
Come aggettivo vuol dire “di aspetto piacevole” (nel caso di una donna è a metà strada fra “bella” e “carina”). Ma come averbio è un “rafforzativo”. Per esempio pretty good vuol dire “molto buono” (con un tono di leggero e ironico understatement).

Un caso noto nel mondo dell’elettronica e della rete è PGP (pretty good privacy) che Philip Zimmerman ha realizzato nel 1991 ed è ancora il più diffuso sistema di crittografia.


Promise
 
Vuol dire “promettere” o “promessa”, ma ha anche un altro significato, che può produrre ambiguità di interpretazione. To promise si usa nel senso di affermazione impegnativa di verità. Meno solenne di “giurare” (vedi swear), più simile a “dare la parola d’onore”.


Proof
 
Può significare “prova”, ma vuol dire anche “bozza” (proofreading è la correzione delle bozze). In senso legale “prova” si dice evidence. Il termine proof è usato anche per indicare la gradazione di una bevanda alcolica (con una scala diversa da quella che si usa in Italia). To prove vuol dire “provare” nel senso di “dimostrare”, ma non di “tentare” (try).


Publicity
 
Non vuol dire “pubblicità”, ma è quella particolare funzione di relazioni pubbliche o di “ufficio stampa” che si occupa di diffondere notizie su un prodotto o un servizio e cercare di farle pubblicare. “Pubblicità” si dice advertising.


Punti e virgole
 
Nei numeri, inglesi e americani usano i punti e le virgole all’incontrario. Cioè usano il punto per i decimali e le virgole per le migliaia. (Talvolta qualcuno in italiano pronuncia i numeri “all’inglese”, cioè dice “punto” al posto di “virgola” per i decimali – ma questo è un errore secondo l’aritmetica come usa da noi e in quasi tutte le lingue all’ infuori dell’inglese). Un’altra particolarità è che talvolta gli americani usano le parentesi invece del segno “-” per indicare i numeri negativi.


Pupil
 
Detto di una persona, significa “allievo ” o “alunno” – non “pupillo”.


Pussy
 
Vuol dire gattino (pussycat).  Ma è anche un “eufemismo” per l’organo genitale femminile.



Q

Question
 
Vuol dire “domanda”, non “questione”.  To question significa “interrogare” – ma anche “mettere in dubbio”.

(Ci possono essere situazioni in cui question si traduce in modo diverso. Per esempio in italiano nel monologo di Amleto si dice abitualmente, e correttamente, “problema”.


Quid pro quo
 
Ci sono differenze anche nell’uso del latino. In inglese si dice correttamente quid pro quo per indicare uno scambio di favori (spesso in un senso equivoco o compromettente). L’espressione equivalente (e altrettanto corretta) nel nostro uso del latino è do ut des. Invece noi usiamo un’altra “giusta” espressione latina, qui pro quo, per indicare un errore di comprensione. C’è solo una “d” di differenza, ma il significato è completamente diverso.


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