labirinto
Il filo di Arianna


gennaio 2005

Giancarlo Livraghi     gian@gandalf.it



Perplessità natalizie


Due anni fa, nel numero 67 del Mercante in rete, si parlava di una diminuzione delle spese natalizie. Le analisi sull’argomento sono sempre confuse e imprecise, ma pare la tendenza sia continuata.

Nel 2004 il quadro è stato, ovviamente, offuscato dalla tragedia che ha colpito l’Asia meridionale il 26 dicembre (e che ha messo in evidenza l’inefficienza dei sistemi informativi – vedi Maremoto, comunicazione e stupidità). Ma, anche prima che il mondo fosse invaso dallo sgomento e dal dolore, erano diffuse, non solo in Italia, perplessità sugli acquisti natalizi. Come dimostra, per esempio, questa vignetta pubblicata da J. D. Frazer (“Illiad”) il 13 dicembre 2004.


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I due personaggi che compaiono nella vignetta sono “ricorrenti” nella serie.
Rappresentano mostri mitologici dedicati a nuocere all’umanità.


In varie parti del mondo, e particolarmente in Italia, questa volta le previsioni erano meno trionfalistiche del solito – e sembra che siano, almeno in parte, confermate. Si è speso meno per i regali, si è risparmiato un po’ anche sulle cose da mangiare. Sembra che alcuni aggeggi elettronici siano stati più richiesti di quanto i rivenditori si aspettassero, con conseguente esaurimento delle scorte. Mentre molte categorie di negozi erano scarsamente frequentate, c’era traffico nelle librerie. Pare che molti abbiano pensato che un libro sia un buon modo per “fare bella figura” senza spendere troppo... ma anche se fosse quello il motivo la vendita di qualche libro in più è comunque una buona notizia.

In generale, comunque, sembra che ci sia più prudenza negli acquisti. Mentre ci sono segnali preoccupanti, anche in Italia, sulla tendenza delle persone e delle famiglie a indebitarsi per affrontare spese che considerano necessarie – e che non sempre lo sono.

Non si tratta, ovviamente, solo di un periodo festivo o di una particolare stagione dell’anno. C’è un disagio diffuso, che continua e cresce nel tempo. È ancora difficile capire quanto tutto ciò dipenda dal malessere e dalle difficoltà di una preoccupante situazione economica, politica e sociale – o da una tendenza più profonda verso un equilibrio di sobrietà, di minore spreco (vedi Le insidie della moda, Il superfuo obbligatorio e Meno e meglio). Un problema insufficientemente approfondito della nostra epoca è come possa esistere una società del benessere, e di piena libertà delle scelte individuali, senza la costrizione di acquisti e altre spese o comportamenti inutili (talvolta dannosi) forzati dalle usanze, dalle mode, dall’imitazione e dalla passività culturale.




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