22. L'uso della carta (e del telefono)

 

  Alcuni sembrano pensare che con l’uso del computer e della posta elettronica si elimini completamente l’uso della carta. Questo non è sempre vero; anzi usare la carta può essere spesso il metodo migliore.

La lettura di documenti lunghi sullo schermo del computer può essere faticosa e stancante. Molte persone esperte preferiscono stampare i documenti e leggerli come si legge normalmente un libro o un articolo.

Quando si scrive un testo lungo (un libro, un articolo, una relazione, un promemoria) spesso è desiderabile stamparlo, prima di mandare o consegnare la stesura definitiva, per poterlo controllare meglio e per vederlo così come apparirà a chi poi lo dovrà leggere.

Anche il vecchio telefono "a voce" non è da dimenticare. Se la comunicazione scritta è più precisa, talvolta è più lenta o diventa inutilmente complessa. Per chiarire un pensiero, sciogliere un dubbio, scambiare opinioni, in alcuni casi la conversazione diretta (di persona o telefonica) è più veloce e più efficiente.

Per esempio il "Pasquale" nella storia raccontata da Umberto Eco avrebbe evitato una montagna di guai se avesse usato il telefono prima di "aprire le ostilità" in e-mail.

In alcuni casi può essere più efficiente consegnare o spedire un dischetto che volere per forza trasferire grosse masse di dati con collegamenti che non sono sempre così veloci o affidabili come vorremmo.

Insomma un uso "esclusivo" del computer e del modem non è necessariamente la soluzione più valida. Alcuni "innamorati" della telematica, che evitano di usare altri sistemi di comunicazione, finiscono col complicarsi inutilmente la vita. Meglio pensare a una combinazione dei diversi strumenti (compresi gli scritti su carta, il telefono a voce, i dischetti e talvolta il fax) secondo le esigenze personali di ciascuno: non solo le nostre, ma anche quelle degli altri.

E infine... l’incontro "fisico". Anche una corrispondenza per e-mail si gestisce meglio con persone che abbiamo avuto l’occasione di "guardare negli occhi". Molte amicizie cominciano con uno scambio di idee in rete, ma portano quasi sempre a un incontro "di persona". Nei BBS, nelle liste di dialogo, nelle chat eccetera vediamo spesso messaggi che dicono "Allora, quando ci vediamo in pizzeria?" oppure "Quando vieni dalle mie parti?". Il tema "conoscersi in rete" è svolto un po’ pèiù a,piam,ente in un articolo intitolato L’anima e il corpo.

 

   
 
Giancarlo Livraghi

 

 
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