labirinto
Il filo di Arianna


giugno 2005

Giancarlo Livraghi     gian@gandalf.it



La stupidità
del “fondamentalismo”


Fra i commenti dei lettori a proposito del potere della stupidità ci sono alcune osservazioni critiche – che meritano qualche approfondimento.

Dice, per esempio, Giacomo Sinibaldi: «trovo che manca la trattazione di un aspetto della stupidità secondo me tra i più “esaltanti”: la stupidità del fondamentalismo». E aggiunge: «Se solo penso al fondamentalismo religioso, politico, sportivo, sociale, economico, ecc. penso che costituiscano sempre più le “riserve di stupidità” più avanzate tra quelle che possiamo incontrare nella realtà dei nostri tempi».

Credo che le fonti di stupidità siano infinite – e in quella enorme molteplicità sia difficile capire quale sia la più “esaltante” o esaltata. Ma è vero che il “fondamentalismo” (o integralismo, dogmatismo, assolutismo, fanatismo, oscurantismo, superstizione... eccetera) è un fenomeno particolarmente insidioso – e imperversante più che mai in un’epoca che si illudeva di essere “illuminata”, civile, libera, consapevole, aperta alle diversità di cultura e alle differenze di opinione.

L’acuta osservazione di Sinibaldi è che non si tratta solo delle manifestazioni più evidenti, drammatiche e discusse (come i “fondamentalismi” religiosi o ideologici). Ci sono atteggiamenti altrettanto perversi in ogni sorta di schieramenti e di pregiudizi. Come le esagerazioni del “tifo” sportivo, gli eccessi della moda, gli stupidi “divismi” (vedi Il problema dell’idolatria)... eccetera... ogni sorta di accecanti e umilianti asservimenti a questa o quella insulsa maniera di essere o di pensare.

Non è necessariamente sbagliato, né stupido, “schierarsi”. Si può aderire a questa o a quella idea senza diventare fanatici. Si può amare il proprio luogo d’origine senza essere campanilisti, xenofobi o provinciali. Si può essere affezionati alla propria famiglia senza farne un bastione contro il resto dell’universo. Chi pensa che la cucina italiana (con tutta la sua ricchezza di varianti regionali) sia la migliore del mondo non è lontano dall’avere ragione – ma ciò non vuol dire che non sia piacevole sperimentarne, ogni tanto, qualche altra. E può essere altrettanto gustoso cercare i sapori delle idee.

Perfino la tolleranza può essere “integralista”. Ci sono infinite diversità che non sono soltanto “tollerabili”, ma anche interessanti ed educative. Ma ciò non significa che tutto ciò che ci viene proposto sia sempre accettabile – o che per sfuggire a un integralismo sia sensato assoggettarsi a un altro.

Liberarsi dai “grandi” integralismi, potenti e organizzati, può essere difficile – ma è necessario se non si vuole essere, in un modo o nell’altro, ridotti in schiavitù. La proliferante moltitudine dei “piccoli” integralismi può sembrare, relativamente, meno pericolosa. Ma una cosa tira l’altra...

Uno dei modi per combattere la stupidità (e le sue pericolose conseguenze) è chiederci continuamente se stiamo pensando con la nostra testa – o se siamo prigionieri di preconcetti, pregiudizi e abitudini mentali che ci tolgono la capacità di capire.




 
Vedi anche

Stupidità e superstizione

Il potere dell’oscurantismo
 



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